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ALICUDI

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STORIA

L’isola di Alicudi venne abitata durante il Neolitico. Nel dopoguerra era abitata da soli 600 persone, ma che diminuirono a causa dell’emigrazione in Australia. Subì attacchi pirateschi con razzie sia dagli abitanti che vivevano nell'isola, sia delle stesse persone vendute come schiavi. Alicudi presenta delle coste ripide e l’isola non è altro che la parte emersa di un vulcano risalente a 150.000 anni fa e ormai spento. Nel suo versante meridionale troviamo le abitazioni, poiché è il meno scosceso rispetto agli altri che rischiano le sciare (frane nel dialetto siculo). Le spiagge presentano ciottoli e scogli.

Alicudi viene chiamata “isola delle femmine che volano”, per un’allucinazione causata dall’assunzione di segale cornuta. Una particolarità è che in questo luogo è come se si fosse fermato il tempo, poiché le automobili sono pochissime e si utilizzano ancora gli asini. Il 24 agosto vengono fatte delle processioni e celebrazioni religiose in onore del Santo patrono (S. Bartolomeo).

FLORA E FAUNA

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La flora è prevalentemente composta dall’erica arborea, ma troviamo anche coltivazioni di carrubbo, ulivo, lentisco, Cytisus aeolicus (sgùbbiu) e in prevalenza del vecchio cratere delle distese di Asfodelo (cipuddazzu). L’isola ospita molti uccelli migratori, ad esempio l’airone rosso, fenicottero rosa ecc. I principali animali stanzionari invece sono la berta maggiore e minore, il lodolaio e il falco della regina. Un mammifero molto importante è il coniglio selvatico. In alcune grotte sul fianco ovest si possono individuare i chirotteri.

SITO REALIZZATO DAL TEAM:

GIUSY FERRARA

EMANUELE CONIGLIARO

GIUSI DE STEFANI

DAVIDE BACCARELLA

KARIM ZITO

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